Lo studio dell’astrologia riguarda in particolare i corpi celesti e la loro posizione capace di relazionarsi ed influenzare la vita dell’uomo. Su cosa si basa l’astrologia? Questa disciplina millenaria si è sviluppata nell’antichità di pari passo alla religione, percorrendo per alcuni tratti insieme la storia antica di molte civiltà.
È incredibile pensare che persino i grandi maestri dell’astronomia moderna come Galileo Galilei e lo stesso Keplero siano stati incuriositi ed affascinati dall’astrologia e in qualche modo abbiano praticato la professione di astrologo. All’epoca dei grandi pensatori la distinzione tra astrologia ed astronomia non era di fatti così marcata come lo è ai giorni nostri.
Più o meno tutti i popoli del mondo antico si sono confrontati nella propria cultura con l’astrologia: basti pensare all’astrologia persiana, o ancora allo sviluppo dell’astrologia tra i babilonesi in Asia occidentale.
L’astrologia ha trovato spazio nell’antichità anche in Africa con la civiltà egizia ed oltre oceano con i Maya. Ovviamente questa disciplina fu praticata anche dal mondo greco e romano classico, per poi rimanere attiva anche in epoca medievale. Ovviamente l’archeologia è una disciplina. che non è sempre stata come la intendiamo noi oggi nella lettura dell’oroscopo. Percorriamo un viaggio insieme alla scoperta delle origini dell’astrologia.
Secondo quanto rinvenuto dagli antichi scritti dell’antica civiltà babilonese (tavole d’argilla conservate oggi in Inghilterra al British Museum) sembra che l’astrologia sia nata in Mesopotamia. Proprio in questa terra vennero operate le prime osservazioni e studi sui pianeti e sul loro movimento, ed in particolare sulle stelle, tra le quali ovviamente il sole.
Le prime osservazioni dei pianeti e dei corpi celesti sono avvenute in Mesopotamia 3.500 anni fa circa. I babilonesi erano capaci di formulare una serie di presagi di varia natura. Questo popolo si cimentava infatti in previsioni di tipo meteorologico (molto importanti per la pratica dell’agricoltura e delle coltivazioni) e in previsione che riguardavano invece il presunto volere degli dei.
Lo zodiaco dei babilonesi era totalmente differente dal nostro, dal momento che era basato sulle fasi di eclissi della luna: queste ultime avvenivano in segni diversi da quelli che noi conosciamo, anche se associati comunque a diversi periodi dell’anno.
Gli Antichi Egizi, esattamente come gli Antichi Babilonesi praticavano l’astrologia e davano particolare importanza a questa disciplina nella propria vita sociale. Gli studi degli Antichi Egizi sulle stelle furono indispensabili per le conoscenze contemporanee in campo astronomico e fornirono le basi per la nascita dell’astronomia stessa.
Ovviamente anche in antichità è importante distinguere tra astronomia ed astrologia, soprattutto nell’Antico Egitto. Nella cultura egiziana vennero praticate sia l’astrologia che l’astronomia: la nascita di quest’ultima è tuttavia da attribuirsi alla dominazione ellenica dell’Egitto, durante il periodo della dinastia di Tolomeo, successore di Alessandro Magno in Egitto.
I Maya erano grandi osservatori di pianeti e stelle ed erano capaci di prevenire i moti planetari con grandissima precisione. Aspetto molto interessante della civiltà dei Maya, che i loro templi erano tutti realizzati con una struttura dotata di 365 scalini, uno per ogni giorno dell’anno.
In questo modo i Maya ci tenevano a sottolineare in modo esplicito come fossero particolarmente attenti al movimento del sole. Fu proprio grazie allo studio degli astri che questa civiltà antica fu in grado di realizzare un calendario utilizzato per l’organizzazione di cerimonie religiose e con il quale scandire e garantire lo svolgimento delle attività economiche della loro società. Sono moltissimi i libri scritti sulle grandi conoscenze di astrologia dei Maya e sulla loro capacità di comprendere il movimento di pianeti e stelle.
Si tramanda che i sacerdoti Maya erano anche astrologi ed indovini e per tale ragione venivano consultati per leggere l’oroscopo ad ogni bambino.
Le antiche popolazioni arabe furono certamente tra le prime culture a cimentarsi con l’astrologia. Basti pensare che furono proprio le antiche popolazioni arabe che scoprirono i nomi arcaici (che talvolta vengono conservati ancora oggi) di moltissime stelle.
Anche le civiltà classiche occidentali (Greci e Latini) ebbero modo di confrontarsi e di approfondire le proprie conoscenze astrologiche. Molto importante sottolineare di come le religioni pagane antiche greche e romane identificavano gli dei con i nomi dei pianeti. Il legame tra queste civiltà ed i pianeti erano fortissimi: a tal proposito vogliamo citare i numerosi miti che si intrecciavano con leggende e religioni, già presenti nel corso del III secolo (Isola di Kos - astrologo Caldeo ed apertura scuola greca di astrologia).
Fu proprio uno dei tre sommi filosofi greci Aristotele e della cultura occidentale a delineare la dimostrazione empirica degli influssi astrali: secondo quest’ultima, caldo, freddo, secco ed umido erano associati alle qualità attive e passive dei segni ed ai 4 elementi: terra, fuoco, aria ed acqua.
Il grande Pitagora nacque secondo la storiografia ufficiale in quel di Samo, una piccola isola del Mar Egeo, nel 575 a.C. Il grande matematico divenuto famoso per il celeberrimo teorema di Pitagora, fu anche un grande filosofo, un famoso astrologo e fondatore della Scuola dei Pitagorici di Crotone.
La vita di Pitagora come di molti grandi filosofi dell’antichità è avvolta nel mistero: dello studioso sappiamo ben poco, anche se vi sono numerose fonti che ci parlano della concezione pitagorica: secondo quest’ultima l’intero universo è costituito da numeri.
La stessa filosofia antica è sicuramente caratterizzata da un legame indiscusso con altre discipline quali ad esempio la matematica. Fu proprio lo studio dei numeri che stimolò le grandi menti della cosmologia, finalizzata alla comprensione delle leggi dell’universo. A tal proposito vogliamo citare il tetraktys, l’ente geometrico simbolico che secondo Pitagora rappresentava i numeri.